Quasi non ci credo, sono arrivate le ferie!!!
Risy è già tornata nelle montagne natie, ha raggiunto la cucciola. Io sono rimasto a Milano con il gatto per fare gli ultimi scampoli di lavoro.
Non ce la faccio più! Davvero! E' stato un anno incredibilmente intenso, troppo forse. Senza che possa dire: ma ne vale la pena? Quanto tempo sottratto alle deliziose cene preparate da Bisy e gustate in seconda serata, magari da solo, perché determinati "task" non potevano attendere di essere completati. Ne vale la pena? Quanta stanchezza, mentale più che fisica, accumulata fino a toglierti le più normali facoltà psico fisiche, l'impossibilità di abbracciare la tua bimba e raccontarle storie di elfi e draghi, di streghe e folletti, o semplicemente dell'accaduto nel giorno che ci ha separato, e guardarla così, di taglio nella penombra del suo sonno tranquillo cercando un motivo che ti faccia dire: ma ne vale la pena? Poi cerchi di tirarti su pensando che tutto sommato è un bel lavoro, forse un po' sottopagato, ma che ti consente di vivere in una bella casa e assicurare un certo benessere... Ma è proprio così? Trascorrere 13 ore della propria giornata a realizzare i piani di qualcun altro come può produrre benessere? Quando si accorgeranno in azienda che la qualità del tempo che trascorriamo a produrre vale di più della produzione stessa? Che il capitale umano non è una figura retorica ma un bene prezioso al quale dovrebbero dedicare una voce di budget? Che ce ne facciamo di ciò che viene prodotto nell'infelicità o peggio nell'apatia? Qualsiasi lavoro facciate, chiedetevi se almeno non vi renda infelice, o non vi sottragga alle occasioni di felicità, perché se così fosse, la domanda sarebbe sempre la stessa: ma ne vale la pena?
Un saluto a tutti e un augurio di buone ferie, ci si rilegge a settembre per tornare ai fornelli più carichi che mai!
A presto!
Anche quest'anno la vecchina con la scopa che non è una strega, ma la più simpatica Befana ha deciso di regalarci una bella giornata di regali, cibi, dolcezze, allegria tra amici e qualche bilancio sul tempo che passa che fa sembrare tutto un po' diverso. Cambiato in meglio, no... più semplicemente diverso. Dopo una nottata di meditazione con Risy sul perché ciò accada, su quanto perdiamo negli anni, sul veglioncino che non c'è più, sul nostro pigro assecondare gli eventi che non accadono se noi non lo vogliamo (insomma, non è che si sia dormito un granché), stamattina ci siamo alzati con una strana verve, sapendo che ci aspettava la pantomima per la nostra bimba, per farle sentire il passaggio della vecchina. Risy aveva curato tutti i dettagli: il caffé e i biscotti per la colazione, un goccio di liquore per riscaldarsi, un'ottima accoglienza per chi viaggia su scopa in questi tempi da ecopass, e le immancabili calze riempite di ogni ben di Dio.
La nostra cucciola ha gradito, non c'è che dire, questo ulteriore rinnovo del mistero del dono ricevuto da una figura fiabesca intravista in un libro di storie e in qualche personaggio travestito in Piazza Duomo. Si è anche stupita del fatto che al suo papà, a me, non è arrivato il carbone: “Mica sei stato così buono!”, ha detto. Cominciamo bene, se a cinque anni mi vede così, quando ne avrà diciotto potrei avere bisogno di un avvocato. Neanche il tempo di ragionare su questo e i ritmi di Risy ci riportano alla realtà: tra meno di mezz'ora i nostri amici si presenteranno a casa per un giro in centro a vedere la processione dei Re Magi dal Duomo verso la chiesa di S. Eustorgio e poi il pranzo, la convivialità, di nuovo i doni.
Per quanto velocemente ci siamo preparati, e una volta che i nostri amici ci hanno raggiunto, siamo riusciti a vedere passare il 57 che ci avrebbe portato in centro in tempo utile per la manifestazione costringendoci a ripiegare su un tram che ci ha fatto tardare di 20 minuti circa rispetto all'orario previsto. Bene. Era tutto finito. In quei 20 minuti i Magi devono aver avuto davvero fretta, se hanno percorso il seppur breve tragitto senza lasciare traccia dei proseliti. Tipica efficienza milanese, non hanno perso un minuto e hanno fatto il percorso nel tempo che ci vuole, senza esitazione e a passo svelto. Ironia della sorte: lungo il percorso c'erano dei tizi che proponevano uno “Stress Test” e ci hanno chiesto: “Secondo voi è vero che i milanesi sono stressati?”. Beh, chiedetelo ai Re Magi, se non è stress, allora è doping!
Le nostre donne non hanno sprecato di certo l'uscita al centro e hanno ripassato la lezione dei saldi, stranamente senza acquisti, come dicevo, le cose cambiano...
Siamo tornati a casa con una fame da lupi, col pensiero che per fortuna gli antipasti erano pronti, la lasagna solo da mettere in forno, come la tagliata, e la tavola già imbandita. Ma veniamo ai particolari...
La tavola è rimasta apparecchiata per tutto il pomeriggio, i bimbi mettevano a soqquadro la casa e mentre noi passavamo da un liquorino digestivo all'altro nel frattempo ci ha raggiunto un'altra coppia di amici, con i quali ci siamo scambiati, un po' in ritardo i doni di Natale: su tutti spicca un gigantesco Lindor XXL da 900 grammi, nonché il completo da minigolf in miniatura che ci ha ispirato il racconto di una mitica “hole in one” del nostro amico, impresa mai riuscita al suo futuro suocero in trent'anni di golf. Il pranzo (e la giornata) si è chiuso allegramente intorno alle 20:00 con un brindisi a base di Berlucchi propiziatorio per l'annuncio bomba delle nozze prossime dei nostri amici: dunque non è più vero che tutte le feste porta via...
I preferiti di Risy...
Musica:
Pino Daniele, Renato Zero, Ligabue, F. De Gregori, e poi musica Jazz, soul, blues, Bossa Nova.
Libri:
La Casa degli Spiriti, Siddartha, Il codice da Vinci, La Casta, i romanzi di Sveva Casati Modigliani, Al di là del bene e del male, Il signore delle Mosche.
Film:
Tutti quelli del mitico Totò, del grande Pedro Almodavar, Il Signore degli Anelli, Ti presento Joe Black, Philadelfia, Via col Vento, C'era una volta in America, Chocolat. Le serie TV: Alias, Una mamma per amica, Grey's Anatomy, Dr House.